Endodonzia
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Anche i dentisti non necessariamente esperti in endodonzia si ritrovano probabilmente a dover eseguire otturazioni canalari con cadenza settimanale. Alcuni non si sentono a loro agio con i trattamenti endodontici e preferiscono consigliare ai loro pazienti di consultare uno specialista.Secondo un sondaggio dell’Associazione americana di endodonzia i dentisti generici indirizzano agli endodontisti il 46% circa dei propri pazienti che richiedono otturazioni radicolari. Questa tendenza si sta invertendo, perché oggigiorno è diventato molto più semplice eseguire trattamenti endodontici nel studio.
Alcuni dentisti amano mettersi alla prova, mentre altri mostrano un atteggiamento ambivalente nei confronti dei trattamenti endodontici. Le difficoltà non risparmiano nemmeno gli specialisti: secondo un sondaggio, infatti, oltre la metà degli endodontisti non ritiene di padroneggiare a sufficienza i trattamenti endodontici.[1]
Di seguito sono riportati alcuni dei fattori che, secondo i dentisti, contribuiscono allo stress associato alle procedure endodontiche: [2]
Terapie canalari complesse possono condurre a complicanze quali “debridement meccanico inadeguato, persistenza di batteri nei canali e nell’apice, scarsa qualità dell’otturazione, sovra e sottoestensione del riempimento del canale radicolare e perdita coronale.”[3]
Gli specialisti che prediligono i trattamenti endodontici concordano sul fatto che “non sempre è possibile ottenere risultati ottimali”.[4] Pur facendo del loro meglio, spesso l’infezione o il dolore si ripresentano dopo varie settimane o mesi. In più, i pazienti in genere danno la colpa dell’insuccesso e della necessità di ritrattamento al dentista.
Il successo di un trattamento endodontico può dipendere in larga misura dall’anatomia del paziente, che il dentista non ha il potere di influenzare. Canali curvi o di difficile accesso possono rendere molto più complesso il trattamento, per cui i dentisti si ritrovano a lavorare praticamente “in cieco” in aree difficili da raggiungere. “È difficile trattare un molare interessato da un’infezione estesa. Gli incisivi sono molto più facili da trattare”, afferma un dentista.
Per eseguire un’otturazione canalare ci vogliono in media dai 45 ai 90 minuti, a volte anche di più. La durata di questi trattamenti si ripercuote fortemente sulla giornata lavorativa, perché il dentista può programmare meno appuntamenti e deve operare con estrema concentrazione, situazione questa che genera fatica e tensione.
Ovviamente questi problemi non riguardano tutti i dentisti e la maggior parte esegue trattamenti endodontici in tutta tranquillità nel proprio studio. Purtroppo però questa ambivalenza nei confronti dei trattamenti endodontici in-house porta alcuni dentisti a rinunciare a queste procedure, a dispetto dei potenziali vantaggi commerciali associati.
Durante l’esecuzione di un’otturazione canalare, i dentisti normalmente scelgono tra varie tecniche note, generalmente denominate “tecnica a freddo” o “tecnica a caldo”. La scelta dipende per lo più dal grado di competenza, dal tempo a disposizione, dall’esperienza con ciascuna delle tecniche o semplicemente dalle preferenze professionali. Ogni tecnica presenta benefici e rischi, ma in passato la tecnica a caldo veniva considerata nel complesso superiore dati gli ottimi risultati ottenuti. Di seguito vengono descritte le tecniche più diffuse prima dell’introduzione dei sigillanti idraulici.
Tecnica a freddo | Tecnica a caldo |
La tecnica a freddo permette ai dentisti di eseguire con facilità trattamenti endodontici a un prezzo abbordabile. Prima dell’introduzione dei sigillanti idraulici, tuttavia, questo metodo era associato a uno scarso tasso di guarigione e spesso richiedeva un ritrattamento. | Si ritiene spesso che la tecnica a caldo presenti maggiori complessità. Va detto però che si tratta di una tecnica molto solida che garantisce un sigillo ottimale. Questa tecnica richiede delle apparecchiature supplementari che possono far aumentare il costo del trattamento. Per padroneggiarla occorrono anche molto tempo ed esperienza. |
Non sempre è facile scegliere tra tecnica a caldo e a freddo. In situazioni del genere, la scelta di una tecnica rispetto a un’altra costringeva il dentista a cercare un compromesso in termini di facilità e prezzo del trattamento al fine di ottenere risultati ottimali.
I sigillanti idraulici hanno riscosso grande successo tra i professionisti del settore subito dopo la loro introduzione. Il maggior ostacolo alla realizzazione di un’otturazione ottimale era costituito dal restringimento del sigillante; occorreva pertanto otturare con la guttaperca per assicurare un sigillo ermetico. L’ultima generazione dei sigillanti idraulici quali BioRootTM RCS invece non si restringe e rimane stabile nel tempo; non occorre più quindi ricorrere a tecniche più complesse come quella a caldo o con varie guttaperche. Questo cambiamento è stato documentato in un numero crescente di lavori di ricerca e di esperti come, ad esempio, quelli del Prof. Simon: “Il vero e proprio cambiamento paradigmatico consiste nella rivisitazione della ‘tecnica del cono singolo’. La guttaperca non è più l’elemento portante dell’otturazione, ma viene usata come carrier e per un eventuale ritrattamento”.[1]
Grazie a questi miglioramenti, il passaggio all’uso dei sigillanti idraulici potrebbe avere un impatto diretto sulla redditività dello studio. L’offerta di trattamenti più veloci ed efficaci si traduce in una maggiore soddisfazione e fedeltà dei pazienti, che a sua volta può portare ad un aumento degli appuntamenti con clienti nuovi e ricorrenti. Una maggiore familiarità con le ultime novità in campo endodontico contribuisce anche a migliorare l’immagine positiva del tuo studio e a far crescere la tua reputazione.
Speriamo di averti convinto che è possibile eseguire trattamenti endodontici in modo facile ed efficiente. Hai a disposizione tutto l’occorrente per risparmiare tempo e aumentare il tasso di successo delle procedure grazie a un alleato prezioso come il sigillante BioRootTM RCS.
Septodont, con l’aiuto di una tecnologia brevettata, ha sviluppato un potente sigillante idraulico tricalcico chiamato BioRootTM RCS al fine di semplificare e migliorare i trattamenti endodontici. Questo sigillante canalare garantisce un sigillo solido e affidabile, anche nei trattamenti eseguiti con la tecnica di otturazione canalare a cono singolo.
Grazie a un pH altamente alcalino, BioRootTM RCS limita la proliferazione batterica, mentre le sue proprietà bioattive promuovono la guarigione periapicale e riducono il rischio di insuccesso clinico e ritrattamento. Secondo uno studio, nelle 24 ore dopo il posizionamento di BioRootTM RCS il 98% delle cellule fibroblastiche sopravvive; questo dato rappresenta uno dei tassi di bioefficienza più elevati sul mercato.[6]
Per i dentisti generici che prediligono le tecniche a freddo, BioRootTM RCS è la soluzione ideale per la realizzazione di trattamenti endodontici efficaci. BioRootTM RCS garantisce risultati ottimali duraturi con l’utilizzo di semplici tecniche già note e non richiede nessuna attrezzatura supplementare: una vera e propria rivoluzione per il tuo studio di endodonzia. Integra BioRootTM RCS nei tuoi protocolli di trattamento e unisciti alle migliaia di dentisti che hanno già aperto le porte al futuro dei sigillanti idraulici.
Inchiesta commissionata da Septodont. In che misura si sente a suo agio con i trattamenti endodontici? Dentists Usage and Attitudes – Market Research. (2014)
Suazio Consulting. Dental Professionals – Insights. Commissionato da Septodont. (2014), p.19
Tabassum, S., & Khan, F. R. (2016). Failure of endodontic treatment: The usual suspects. European journal of dentistry, 10 (1), 144–147. https://doi.org/10.4103/1305-7456.175682 (accesso effettuato il 25 maggio 2021)
Dental Professionals – Insights, op.cit. (e citazioni successive.)
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